Esperienze da combinare in un programma personalizzato
Periodo › 4 a 10 mesi
Il decisore è chiamato a costruire, a monte della definizione del programma, un percorso di esperienze su misura per sviluppare le competenze target individuate.
Durante un periodo di transizione professionale o di gestione operativa, al decisore viene offerta un’esperienza della durata da 2 ore a 2 giorni al mese. Tra due esperienze, quando torna al suo solito programma, il decisore può tornare sui suoi risultati e integrarne un certo numero nella sua pratica professionale.
Questi programmi consentono l’adattamento al più vicino possibile del ritmo e delle esigenze dei decisori coinvolti. Facilitano un momento di riflessione e di appropriazione delle conoscenze acquisite tra ogni esperienza. Promuovono un equilibrio, all’interno del programma, tra esperienze individuali e altre che coinvolgono un collettivo, di una o più aziende.
Tre esperienze di dialogo tra un ambito professionale artigianale (restauro dei beni culturali), un universo dove si incontrano gusti personali, valori di mercato, intelligenza emotiva, e artisti contemporanei.
Tre esperienze proposte su questo tema, in collaborazione con il laboratorio di restauro Arcanes (6 giorni, da scandire in un arco temporale di 6 mesi).
Qual è l’equilibrio tra considerazioni razionali, padronanza tecnica e input creativo nel processo di innovazione? Dove posizionare il cursore a seconda del periodo che sta attraversando l’azienda? Quale posto dovrebbe essere dato all’assunzione di rischi da parte del decisore e della sua squadra? Quale possibile dialogo tra tradizione/stabilità e contributo delle nuove generazioni?
Esercizio dello sguardo e dialogo tra la tecnica utilizzata per produrre le opere, per restaurarle insieme a i sentimenti di artisti, collezionisti e decisori;
Partecipazione al processo di restauro di una delle opere del laboratorio e/o partecipazione al percorso creativo di uno degli artisti contemporanei all’opera;
idee e azioni con personalità al di fuori del suo ambito professionale: i decisori si confrontano alternativamente con lo sguardo del restauratore, quello del collezionista e quello dell’artista, permettendogli di forgiare il proprio punto di vista sul posto dell’opera originale come concepita dall’artista in relazione alla vita dell’opera e alla sua ricezione.
Le due cognitive pattern del metodo Viarte, che sono la riflessione per analogia e il desiderio di cambiare lo status quo, si alimentano di queste esperienze, che si svolgono alternativamente nel laboratorio di restauro e nei luoghi della creazione, a seconda degli artisti.
Alla fine di ogni giornata è previsto un riscontro sulla specifica problematica dell’azienda interessata.
Si propone al/i decisore/i di partecipare alla giuria di selezione per un premio internazionale d’arte contemporanea riconosciuto, in partnership con un organizzatore istituzionale (a seconda del periodo dell’anno).
Come ci si forma un’opinione personale quando l’esperienza professionale è padroneggiata da altri? Quale posto per le proprie preferenze e gusti personali? Come conoscere se stessi e usare la propria intelligenza emotiva per portare avanti un progetto collettivo? Come esprimere i propri accordi e disaccordi, instaurando rapporti di qualità con i propri alleati ma anche con i propri avversari?
Comprensione e osservazione del lavoro degli artisti candidati;
Sviluppo individuale e collettivo di una graduatoria dei lavori e preparazione del voto della giuria;
idee e azioni con personalità al di fuori del suo ambito professionale: analisi delle modalità di giudizio di curatori professionisti e giurati: cosa guardiamo nel lavoro degli artisti? Come sostenerli in un progetto di mostra per il loro lavoro? Quale parte di soggettività e obiettività nella presa di posizione personale?
Alla fine di ogni giornata è previsto un riscontro sulla specifica problematica dell’azienda interessata.
Stéphanie Fabre + Eric Gillet, architetti, invitano a una riflessione approfondita sulla nozione del luogo di lavoro ideale. Propongono di “scolpire dal vuoto”, per significare come l’interazione tra le persone sia intimamente legata agli spazi che praticano e al modo in cui li percepiscono. In base alla propria esperienza e agli sconvolgimenti di quest’ultimo anno, ognuno potrà avventurarsi nel “suo” luogo ideale, creando un ambiente favorevole all’articolazione delle aspirazioni individuali e del progetto collettivo dell’azienda. Sessioni di lavoro individuali di 4 serate, un appuntamento a settimana, seguito da un weekend residenziale di ricerca di gruppo (3 persone);
Partecipazione ad una “stanza dello scrittore”, a contatto con autori di serie audiovisive al lavoro, in partnership con la casa di produzione Federation entertainment; poi, stesura di una visione comune (durata tre giorni), con la partecipazione di autori di grandi serie (Bureau des Légendes, Undercover, Your Honor); possibile viaggio a Séries Mania a Lille, festival internazionale dedicato alle serie televisive, per conoscere storie, professioni e attori di queste opere di successo;
Stage introduttivo all’approccio Arte-Scienza, in collaborazione con il Centro di Ricerca Interdisciplinare (due volte a mezza giornata presso il CRI, nel nuovo campus del Marais a Parigi), alla ricerca di un equilibrio tra argomenti razionali e percezione sensibile per ottimizzare la capacità di trasmettere idee, opinioni e progetti;
Partecipazione a un workshop di scambio di una giornata con un gruppo di giovani imprenditori e artisti, versati nelle culture post-internet, all’interno del Think Tank AFK (Away From Keyboard) di creazione sostenibile presso la “Gaîté Lyrique”( Parigi);
(telelavoro o team fisicamente dispersi) Partecipazione a un’opera risultante dalla scrittura collaborativa mediante accesso a una stanza creativa gestita da uno scrittore di fama internazionale, dalla piattaforma Panodyssey (Panodyssey, Il nuovo mondo della creatività). Il gruppo, guidato dallo scrittore, può ricercare talenti attraverso la piattaforma (es. manca un illustratore, o un traduttore, si decide collettivamente di cercarne uno e sceglierlo tra gli intervistati) e può decidere di fornire accesso a l’opera in costruzione per lettori esterni. Il programma è costruito su un periodo di 4 mesi di scrittura collaborativa, ogni partecipante dedica circa un giorno cumulativo al mese ai propri contributi alla piattaforma, seguito da un giorno e mezzo di inquadratura e valutazione alla presenza dello scrittore.
Corso introduttivo di una giornata all’arte-terapia con la pratica della scultura in bronzo (“la creazione che conduce a se stessi”), a cura della scultrice e psicologa Myriam de Lafforest;
In collaborazione con ESCP Business school – Jean-Baptiste Say Institute, laboratorio di art thinking per accompagnare progetti tecnologici e di intelligenza artificiale delle aziende clienti. Introdurre, con un metodo collaudato e originale, questioni filosofiche, politiche, sociali e ambientali in un progetto di innovazione tecnologica.
(Rispetto dell’ambiente, diversità, integrazione delle differenze, inclusione, parità di genere, lotta al razzismo e all’antisemitismo) Nell’ambito della ragion d’essere in azienda: due giorni di corso di fotografia a distanza di un mese sul tema dell’identità, accompagnato dal fotografo Assaf Shoshan e basato sulla fotografia in formato foto d’identità di ‘un gruppo di migranti, dal progetto TN Simplon (le cui fotografie sono state acquisite dal Centro Pompidou).
Stage di quattro giorni – articolato su diversi mesi – presso la realizzazione di un film documentario basato sull’opera scolpita di Ousmane Sow (artista senegalese scomparso nel 2017): l’essere umano scolpito da materiali di recupero.
Stage di fotografia di due giorni a distanza di un mese sul tema del paesaggio e della sua conservazione, da un luogo abbandonato o distrutto nella storia recente, accompagnato dal fotografo Assaf Shoshan del progetto Umm Esh Shaqaf (villaggio palestinese sotto controllo israeliano e abbandonato nel 1948).
Sperimentazione con una pratica artistica (learning by doing), la scrittura di fiction teatrale, televisiva o cinematografica, in collaborazione con il Centro di Ricerca Interdisciplinare e lo sceneggiatore-biologo Aurélien Peilloux; mezza giornata al mese per 4 mesi.
Incontro in tête à tête tra un decisore e un artista d’eccellenza, nel luogo di produzione di quest’ultimo, in compagnia di un “mediatore” (storico dell’arte, formatore o coach a seconda del progetto scelto a monte dall’azienda e Viarte). Mezza giornata al mese per tre mesi, oppure seguito da un progetto artistico per tre giorni in residenza con l’artista (elenco degli artisti che hanno dato il loro consenso disponibile su richiesta).